Algocracy

Il sistema politico tradizionale è in crisi, la disaffezione dei cittadini è evidente e il distacco fra il popolo e i politici è inevitabile. Le ragioni di questo allontanamento sono da attribuire ai sistemi elettorali, sempre meno partecipativi e alla incapacità e corruttibilità della classe politica, oltre al fatto che la selezione inesistente ha favorito politici mediocri, controllabili e ricattabili, strategicamente collocati e gestiti dal potere finanziario.

Così mentre le democrazie liberal-rappresentative sono in pieno declino, sta entrando in carica di fatto un altro regime silenzioso che non fa proclami ma dotato di una grande abilità politica: l’algocrazia cioè il “potere degli algoritmi”.

Il termine algocrazia è stato coniato per definire il crescente dominio degli algoritmi sulla nostra vita, cioè il controllo sui nostri dati esercitato dal web, che eterodiretto minaccia di controllare l’enorme quantità di informazioni che ci riguardano, e mentre in passato la burocrazia politica si fondava sulla ideazione di leggi per uniformare i comportamenti, oggi al contrario l’algocrazia si fonda sulla predeterminazione degli orientamenti.

Ne consegue quindi che il capitalismo di sorveglianza è l’orribile risultato di queste tecnologie che autorizzano o impediscono comportamenti umani, pianificano il futuro e scelgono le strade che i cittadini devono imboccare. Lo scenario è da “totalitarismo cibernetico” e c’è chi parla di FREGATURA (acronimo di “Fornire ai Re dell’Economia Globale Annunci che Trasformano gli Utenti Ridotti in Algoritmi”).

Il web mina la verità, in silenzio e in rapporto esclusivo coi singoli sta affascinando in modo personalizzato ognuno di noi, un sistema totalitario, dunque un partito unico che si impone con assoluta dittatura indisturbato. L’artista rappresenta questo partito con elementi tipici della comunicazione politica tradizionale e propone un’ipotesi di simbolo del partito algocracy sovrapponendo allo scudo crociato, logo del partito politico italiano “Democrazia Cristiana”, la sintesi grafica dei processi funzionali algoritmici.

Questa somma di valenze politiche tecnologiche e insieme religiose, evocano un immaginario medievale e fantascientifico radicato in una larga fascia della popolazione. Il simbolo del partito algocratico è composto da due elementi strutturali, lo scudo con la croce rossa in campo bianco, espressione di quel concetto di “guerra santa” o comunque di “guerra giusta” che costituisce una delle sintesi più forti e
suggestive della recente cultura contemporanea, inoltre assecondano un riferimento non casuale alle crociate, nella speranza di dar vita a una guerra cybernetica promossa dal popolo in difesa della libertà da riconquistare come nuova terra santa.