Dei Sepolcri

Dei Sepolcri è un’opera di Ugo Foscolo, dalla quale il verso estrapolato Sol chi non lascia eredità d’affetti / poca gioia ha dell’urna dà adito alla necessità di ricordare i morti e conservarne la memoria, conseguentemente ci si interroga sul significato dei defunti e sulle possibilità di conservare le memorie dei cari estinti in un’ epoca digitale.

La tomba come centro sul quale si uniscono la pietà il culto e come simbolo delle memorie di una persona deceduta o una famiglia attraverso i secoli realizzando una continuità di valori da padre in figlio, dalla tomba come segno di civiltà dell’uomo stesso, alla tomba che porta in sé i valori ideali e civili di tutto un popolo e, infine, alla tomba i cui valori sono resi eterni dal canto dei poeti; quando il tempo fa scomparire le tombe dei grandi, resta dunque a preservarne la memoria la poesia “eternatrice”. (Wikipedia)

Declinando le intuizioni del poeta, viene qui teorizzata una soluzione tecnologica, l’imperitura memoria affidata ad un contenitore hardisk, un apparecchio tecnologico in cui è possibile registrare la storia del defunto, incidere foto e video che lo riguardano e addirittura praticare il mind uploading (caricamento della mente) o emulazione del cervello.

Una copia del cervello dunque conservata in eterno che può essere ritenuta parte della realtà virtuale del mondo simulato o supportare un modello anatomico tridimensionale che simula il corpo del caro estinto.

Un’importante prospettiva che la tecnologia fornisce all’interrogativo del poeta, rende l’eredità di affetti presente e vivida, e delinea la possibilità di estensione della vita che non è imbalsamazione o crioterapia, ma trasferimento della copia di una mente cosciente da un cervello a un substrato non biologico.

È plausibile prevedere una simulazione del modello così fedele all’originale che la mente simulata si comporterebbe, in sostanza, allo stesso modo del cervello originale, o per tutti gli scopi pratici, in maniera indistinguibile, è evidente che in modo provocatorio si sposta in avanti il confine oltre il quale però ci attende un’inquietante realtà, semplicemente la sconfitta della morte.