McD

La McDonald’s Corporation è la maggiore catena di ristoranti fast food del mondo, distribuita in ogni parte del pianeta, la cui forza e potenza è determinata dall’incredibile capacità di orchestrare un’atmosfera di bontà e semplicità onnipresente.

È il prototipo perfetto del sistema consumistico moderno, fondato sulla produzione di massa e sul consumo sfrenato, finalizzato unicamente al profitto. Certamente un marchio multinazionale storico, principale artefice della “americanizzazione” economica, e perno centrale del progetto di conquista attraverso la propagazione di idee, capitali e modelli sociali americani nel mondo.

Il fenomeno ormai è dilagato ovunque, perché da Roma a Los Angeles, da Pechino alla Mecca, la “McDonaldizzazione” del mondo è visibilmente cosa fatta, la metafora più limpida e lucente della avvenuta razionalizzazione del mondo. Ecco che ci troviamo tutti disciplinati e omologati, a consumare menù, in un luogo amico che ci accoglie e ci fa sentire a casa, assimila la nostra identità e diventa parte di noi stessi, dei nostri gusti e consumi, in un processo catartico che come ci suggerisce l’opera vorremmo tutti essere il pagliaccio Roland o le patatine fritte nella padella dei consumi di massa.

Evidentemente non stiamo parlando di una catena di ristoranti, ma di una visione del mondo, una cultura, contemporaneamente terribile ed entusiasmante, un trionfo del mercato e del marketing e una tetra “gabbia d’ acciaio razionalizzata” entro la quale tutti saremo costretti a vivere come polli nella stia.

Angoscia e seduzione dunque che ci spingono a entrare e ordinare, chiedendoci perché mai ci troviamo lì, a mangiare proprio quell’ hamburger “meccanico”, in quel luogo, dove poi l’efficienza ci rassicura, virtù essenziale in un mondo di mobilità compulsiva, che ci spinge a non mangiare bene, ma mangiare in fretta e senza sorprese gastriche.

Una tappa obbligatoria anche il “take away” dove ci si ferma per mangiare come per fare benzina, il pieno nella panciaserbatoio e via, azioni empatiche che rassicurano il consumatore, frastornato dentro una ruota che gira troppo veloce.

McD è l’identificazione di un luogo amico ovunque ci troviamo, una mamma dalla quale tornare e riposare l’anima nei momenti di stanchezza, una casa sempre identica e accogliente, sempre aperta ed efficiente, come era la vecchia cucina con gli odori dell’infanzia.