Motherboard

La scheda madre è il cervello di un computer, uno strumento che connette e gestisce tutte le attività di calcolo necessarie al suo funzionamento, un cervello rudimentale che si è sviluppato fino a suggerire all’uomo la possibilità di sostituire il cervello stesso o quantomeno fornire all’encefalo degli aiuti esterni.

Da anni gli scienziati, dopo diversi processi di ingegneria inversa, sono in grado di costruire un computer che funzioni in maniera molto simile al cervello umano, e sono anche in grado attraverso compuer ibridi di attuare il”mind uploading” cioè l’ipotetico processo del trasferimento o copia da un cervello a un substrato non biologico.

Il cervello dunque da misteriosa massa indecifrabile e segreta a scheda madre concepita dalle neuroscienze contemporanee, in grado di sovvertire i meccanismi e aprire scenari incredibili per l’essere umano sul piano antropologico e sensoriale, mettendo in discussione le basi stesse di quello che culturalmente si considera il soggetto umano. Sentimenti come l’amore, la felicità e la memoria sono processi fisiologici cerebrali indotti, quindi illusori, inoltre l’ibridazione fra mente e computer assicura all’uomo dal cervello aumentato, incredibili potenzialità.

Un’infinita quantità di impianti e neuroprotesi permetteranno di vedere al buio, udire a distanza, scaricare competenze, recuperare o modificare i ricordi perduti, oltre alla questione centrale del “mind uploading”, tutto questo sarà non solo possibile ma inarrestabile. Non ci resta che tentare di comprendere le ricadute antropologiche di questa rivoluzione, soprattutto nelle sue derive più riduzioniste, senza timori o fughe alla ricerca di un’alternativa umanistica alla colonizzazione tecnologica della vita e della cultura.

In realtà è prevedibile che molti di noi rifiuteranno l’avvento di questi processi visti come inaccettabili e respinti soprattutto da coloro che possiedono una visione religiosa e dualistica del mondo.

Ipotizzando che tutto questo sia già avvenuto, viene mostrata un’immagine di un cranio supportato da chip neurali e schede di varia natura, una vita evidentemente trascorsa con aiuti digitali ma che fatalmente ha impedito la morte fisica.

Questa opera grafica evoca grandi temi e rappresenta uno stimolo per navigare nel tempo e nello spazio e considerare un futuro verosimile per l’uomo che ha intrapreso una direzione al di là, forse, delle sue recondite intenzioni.