Smart Games

I giochi a realtà aumentata sullo smartphone hanno portato una rivoluzione, iniziata con Ingress, nel 2013 e continuata con Pokémon Go che in pochissimo tempo ha raggiunto milioni di download. Una nuova e coinvolgente interazione con la realtà è ora possibile e il gioco è la via maestra per vivere questa esperienza, dove possiamo imparare a rispettare delle nuove regole, pena l’eliminazione, interagire con altri giocatori, farsi alleati e nemici, sconfiggere avversari e a volte anche tradire gli alleati per salire di un gradino la scala sociale del gioco e raggiungere un traguardo. Ci sono tanti livelli, tante tappe e prove difficili da superare in cui utilizzare astuzia e coraggio, se si è bravi si ottiene un premio, un riconoscimento, magari un sacco pieno di monete d’oro da investire per ottenere ancora più successi e per scalare ancora di più la piramide. La realtà aumentata è totalmente finta, simulata ma realistica e verosimile, appasionante nelle sue imprevedibili e arbitrarie dinamiche di ricerca.

Ma chi ci dice che anche la realtà in cui viviamo noi con delle regole e delle convenzioni appunto non sia stata stabilita allo stesso tempo in modo arbitrario? Chi è in grado di affermare che non esistono altre realtà diverse dalla nostra, con convenzioni opposte? L’opera Smart Game indaga questo mondo interrogandosi su cosa sia veramente reale e come avvengono le interazioni con la rete e soprattutto quante informazioni siamo noi stessi a fornire alla rete. Orwell in 1984 aveva immaginato Big Brother che controllava tutto e non lasciava spazio alla libertà individuale, in questo caso è Pikachu che con una videocamera entra nelle nostre case per registrare dati e informazioni. Al centro di questa opera grafica compare il viso riconoscibile del piccolo mostro all’interno di un triangolo che richiama il simbolo della Massoneria e sulla fronte l’occhio ciclopico della Provvidenza, luminoso e indagatore.

Il triangolo è simbolo di perfezione mentre l’occhio e il sole sono da sempre simbolo della divinità che vede e coglie tutto, trascendendo ogni capacità umana. Sullo sfondo si intravedono due chiavi che richiamano il simbolo del Vaticano ma sono due chiavi usb, preposte a coniugare ancora una volta la modernità con il passato.

È evidente il sarcasmo dell’opera che critica le modalità di controllo sulla società di massa, le quali pur cambiando ed evolvendo nel tempo grazie alle tecnologie, perseguono tuttavia scopi simili.