Copertine oopart

OOPArt, acronimo derivato dall’Inglese Out Of Place ARTifacts, letteralmente “manufatti, reperti fuori Posto”, è un termine coniato dal naturalista e criptozoologo statunitense Ivan T. Sanderson per indicare una categoria di oggetti di difficile collocazione storica o anacronistici.

Vengono classificati infatti come OOPArt tutti quei reperti archeologici o paleontologici che sono in contrasto con il luogo in cui si trovano, o per una differente cronologia, o perché troppo grandi o lontani dal loro luogo di origine, insomma un’incongruenza di natura spazio-temporale.

Ed è proprio questa anomalia a generare un nuovo paradigma di pensiero volto a indagare la natura e le vicende umane senza tabù e preconcetti, sondando azzardi tematici ed accostamenti inconsueti per cui luoghi ameni, oggetti enigmatici, evidenze geologiche, manufatti fuori dal tempo, e altre tiritere indecifrabili danzano fra le pagine di OOPart con ritmo audace e consapovole, al fine di saziare la nostra mente non convenzionale.

Dunque attivare processi mentali è l’intenzione non celata, come immaginare per conto terzi partendo da un «paleoimmaginario» da cui tutto deriva, con cautela e circospezione vagliare temi e argomenti alla ricerca del design prima del design, rilevando che il design sta anche dove non lo cerchiamo, vero focus e obiettivo umilmente inseguito.

Oltretutto è per noi opportuno non solo stimolare considerazioni ed esigenze funzionali tecnico specifiche, ma dare impulso a rinnovare il simbolico, moltiplicando l’immaginario creativo attraverso la decorazione e lo styling che rinnovandosi aumentano il valore dell’ecosistema estetico in cui viviamo.

OOPArt è un magazine, con cadenza periodica concepito dall’artista Giuliano Ravazzini in collaborazione con creativi e designer, nato da una passione ossessiva per le immagini e i materiali, si pone come un repertorio di immagini fantasiose e spettacolari, inedite e di grande forza comunicativa. Le pagine non contengono testo, solo lemmi o link; ogni rappresentazione nasce da un argomento, o da una ricerca con un tema centrale declinato in diverse interpretazioni. Un florilegio di stimoli che unisce la cruda realtà della fotografia commerciale, con la ricerca negli archivi e l’indagine sui nuovi materiali.

La Redazione lavora in modo collettivo al fine di delineare la propria progettualità con tableau narrativi specifici, inerenti a testimoni, materiali e luoghi. Il risultato è una pubblicazione che, attraverso la sua forma di rivista, può essere una fonte di suggerimenti e stimoli creativi, indirizzi concettuali utili per svariati ambiti professionali.