One Church

One Church è il titolo di un’opera simbolica, immagine esatta e pertinente di un culto religioso assai diffuso in rete, i cui seguaci sono definiti Copimisti, devoti non a una divinità ma più semplicemente alla parola inglese copy me, che significa copiami.

I fautori e praticanti del copy me sostengono che tutte le informazioni digitali dovrebbero essere distribuite liberamente e senza restrizioni, in dissenso alla monopolizzazione della conoscenza, al copyright e a tutte le proprietà intellettuali, inoltre incitano la pirateria informatica, la copia di musica, film, spettacoli televisivi e software.

Una sorta di esaltazione spirituale ipotizza l’atto di copiare come un alto ideale, peraltro già praticato nella cultura cinese nelle cui tradizioni la copia è valutata non solo come uno strumento di apprendimento ma è riconosciuta come un qualcosa di artisticamente indipendente, un concetto chiamato anche duplitecture.

Un elogio della copia dunque, compendiati in questa opera grafica da un edificio metaforico, una chiesa, luogo di culto strutturato con elementi architettonici composti da cip e connessioni al cui centro compare il simbolo considerato sacro CTRL + C e CTRL + V, i tasti di scelta rapida del computer per Copia e Incolla. L’artista sostiene entusiasta i principi del Copimismo, copiare e diffondere è eticamente giusto, così come il Copymixing (copiare e remixare) è una forma ancor più sacra di copiatura, perché si espande e aumenta la ricchezza esistente di informazioni.

Una vera fede nella condivisione in rete con ogni mezzo, contro le norme antipirateria a favore del libero e gratuito scambio di idee, una battaglia sul diritto d’autore, che gli utenti del file sharing eseguono come un atto sacro imposto dal proprio credo religioso. Richiamandosi alla duplicazione del DNA come la prova di un ordine naturale fondato sull’attività di copia, riproduzione e diffusione, il Copimismo esorta i suoi seguaci a condividere con gli altri qualsiasi contenuto, attraverso un messaggio missionario che porta a uno scambio senza inizio e senza fine.

Obiettivo dichiarato: favorire la conoscenza e la crescita culturale attraverso il concetto copia e diffondi in una logica di coworking collettivo che non è una visione di tipo morale, politica o sociale e non cerca l’interdipendenza di ogni essere umano all’interno di un gruppo collettivo, è piuttosto un’ idea di individualismo collettivo, una visione dove l’intero è la somma degli apporti individuali e in questo senso una comunità che nel suo intero può essere vista come portatrice di un maggior significato o valore rispetto agli individui separati che la compongono.