Smart Drug 2

Da novità a necessità, il passo è stato brevissimo. Sono passati poco più di due decenni da che la rete ha iniziato a diffondersi, rivelando come uno scrigno magico tutte le sue potenzialità, ponendosi come obiettivo di modernità, pena l’essere esclusi dalla gravitazione mondiale.

Difficile resistere alla seduzione: una meraviglia senza fondo dove tutto il possibile può avverarsi, superando tempo e confini. Ma come per il vaso di Pandora che alla fine dispensa calamità per gli esseri umani, così anche la rete intrappola gli individui, mai sazi di questa illimitata interconnessione, per cui è sempre più frequente il riconoscimento di una vera e propria dipendenza, tanto da proclamare Internet una nuova droga da combattere.

Dunque le patologie sono: la dipendenza dal sesso virtuale, la pornografia e il gioco d’azzardo, così come la dipendenza dai social network, dai videogiochi, e lo shopping compulsivo. La sintomatologia in effetti è simile a quella che si riscontra in soggetti dipendenti da sostanze psicoattive: sentimenti compulsivi, di onnipotenza, perdita di contatti reali, isolamento sociale.

La materia è oggetto di studio ed analisi, si stilano statistiche. I risultati evidenziano cambiamenti fisiologici nelle persone, quali aumento della frequenza dei battiti, aumento della pressione sanguigna, aumento di stati ansiosi, tutte manifestazioni proprie degli stati di astinenza.

È pur vero che queste patologie si manifestano in coloro che fanno un uso problematico della rete che si traduce anche in una navigazione protratta per ore, per non parlare poi della tipologia dei giocatori.
Insomma, si creano diversi livelli di dipendenza che ci mettono davanti alle nostre fragilità, e all’incapacità di delimitare dei confini entro i quali esercitare la nostra volontà.