USB 6.0

Universal Set Bicycle è l’acronimo irriverente che indica la chiave usb di un futuro possibile, un futuro però che guarda al passato e si interroga sulla eventualità di un possibile collasso tecnoeconomico. Un oggetto del passato richiama il passato, cioè un luogo temporale lontano fatto di gioie, privazioni e disagi e poiché molti di noi hanno vissuto quel passato, l’idea di riviverlo accende una sorta di attrazione piacevole per la semplicità e la lentezza che ha rappresentato.

Un oggetto utile dunque che serviva a manutenere la bicicletta potrebbe ricomparire e diventare di uso comune così come una normale usb-key, l’opera traccia i contorni di questa chiave in ferro tascabile, semplice ed essenziale, utilizzata come kit riparatore per le biciclette. Ne indaga prima di tutto la bellezza e il design essenziale, la sintesi esecutiva nella funzione d’uso e il valore estetico di grande attualità, un segno del passato come ombra di un possibile evento traumatico, un collasso mondiale che fatalmente ci porterebbe cento anni indietro. Non è da escludere che il ritorno al passato possa accadere, se pensiamo ai problemi legati allo sviluppo economico e alla sovrappopolazione, combinati alle azioni della industria tecnocratica, come l’eccessivo uso delle risorse naturali, i problemi ecologici, l’indebitamento colossale e, infine, la conseguente crisi del sistema finanziario. E così in poco tempo ci troveremmo a vivere come i nostri nonni, andare in bicicletta, coltivare l’orto, riscaldarci con la legna, praticare mestieri utili, immersi in una condizione globale completamente diversa dall’attuale, in cui a stento riusciremmo a sopravvivere. Noi cittadini globalizzati rifiutiamo di credere sia necessario orientarci in tal senso, siamo nell’era di Internet, del consumo, dei servizi e viviamo convinti che la crescita ricomincerà, che ce la faremo, e il progresso scientifico porterà tecnologie miracolose.

Ma gli andamenti economici globali e la diminuzione delle risorse non danno certo segnali positivi, per questo bisognerà prepararci anche al peggio, scegliere volontariamente uno stile di vita semplice e frugale, ritrovare la manualità e la dignità dei nostri nonni, per essere in grado di vivere con un nuovo paradigma culturale, adeguato all’esistenza di un mondo nuovo. Non sappiamo se sarà migliore e avrà più senso del nostro, così come riparare la bicicletta con la chiave sarà di nuovo eccitante o procurerà tristezza nel ricordo di un passato tecnologico rigoglioso, distrutto dalla nostra negligenza?

Non è necessario evocare come cassandre scenari tragici e apocalittici, al contrario dobbiamo avere fiducia nella scienza che deve incoraggiarci ad affrontare il futuro, sicuri e ottimisti, soprattutto per i nostri figli, nonostante il richiamo e il fascino che la chiave della bicicletta esercita in molti di noi sia pervasivo e seducente.